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Non-HFE hemochromatosis: Pathophysiological and diagnostic aspects - 23/04/14

Doi : 10.1016/j.clinre.2013.11.003 
Edouard Bardou-Jacquet a, b, c, , Zeineb Ben Ali a, c, Marie-Pascale Beaumont-Epinette a, d, Olivier Loreal a, b, Anne-Marie Jouanolle a, d, Pierre Brissot a, b, c
a University Hospital of Rennes, French reference center for rare iron overload diseases of genetic origin, Rennes, France 
b University of Rennes1, Inserm UMR 991, 35000 Rennes, France 
c University Hospital of Rennes, Liver disease department, Rennes, France 
d University Hospital of Rennes, Molecular Genetics Department, Rennes, France 

Corresponding author. Université Rennes1, Inserm UMR 991, 2, rue Henri-Le Guilloux, 35000 Rennes, France. Tel.: +33 2 99 28 42 97; fax: +33 2 99 28 41 12.

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pagine 12
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Summary

Rare genetic iron overload diseases are an evolving field due to major advances in genetics and molecular biology. Genetic iron overload has long been confined to the classical type 1 hemochromatosis related to the HFE C282Y mutation. Breakthroughs in the understanding of iron metabolism biology and molecular mechanisms led to the discovery of new genes and subsequently, new types of hemochromatosis. To date, four types of hemochromatosis have been identified: HFE-related or type1 hemochromatosis, the most frequent form in Caucasians, and four rare types, named type 2 (A and B) hemochromatosis (juvenile hemochromatosis due to hemojuvelin and hepcidin mutation), type 3 hemochromatosis (related to transferrin receptor 2 mutation), and type 4 (A and B) hemochromatosis (ferroportin disease). The diagnosis relies on the comprehension of the involved physiological defect that can now be explored by biological and imaging tools, which allow non-invasive assessment of iron metabolism. A multidisciplinary approach is essential to support the physicians in the diagnosis and management of those rare diseases.

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Vol 38 - N° 2

P. 143-154 - Aprile 2014 Ritorno al numero
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  • Update on hepatocellular carcinoma breakthroughs: Poly(ADP-ribose) polymerase inhibitors as a promising therapeutic strategy
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