Chirurgia dell'arteria vertebrale - 17/03/12
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Riassunto |
La chirurgia dell'arteria vertebrale ha come obiettivo o di preservare la sua continuità o di ristabilire un flusso vertebrale distale. Le indagini non invasive efficaci hanno modificato le modalità di esplorazione del sistema vertebrobasilare. La risonanza magnetica (RM) ha permesso di individuare con precisione le lesioni parenchimali e l'angio-RM visualizza perfettamente il sistema vertebrobasilare e le anastomosi del circolo di Willis. L'ecodoppler fornisce i dati emodinamici indispensabili per porre le indicazioni di rivascolarizzazione. L'esperienza chirurgica ha permesso di definire il migliore approccio anatomochirurgico, al fine di affrontare tutti i tipi di lesioni che interessano l'arteria vertebrale (AV) extracranica. La semplificazione delle tecniche chirurgiche ha permesso di ottenere una riproducibilità e un'affidabilità della chirurgia dell'AV prossimale. La possibilità di rivascolarizzazione distale ha permesso di aprire un'era terapeutica nuova. La decisione terapeutica deve basarsi su un insieme di argomentazioni, cliniche, anatomiche e, soprattutto, emodinamiche. Questa chirurgia non è più oggi un solo atto vascolare, ma un'attività trasversale con la neuroradiologia e la neurochirurgia cervicale tumorale.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Arteria vertebrale, Patologia, Indagini, Chirurgia, Tumori cervicali
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