Complicanze vascolari del trapianto renale - 17/03/12
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Riassunto |
Il trapianto renale è, oggi, il trattamento privilegiato dell'insufficienza renale terminale. In Francia, come altrove, la scarsità di trapianti è notevole e l'età dei donatori e dei riceventi è in aumento. È, quindi, essenziale che tutti i reni potenzialmente utilizzabili possano essere trapiantati nelle migliori condizioni. Le complicanze vascolari del trapianto renale sono rare ma temibili. Le complicanze trombotiche dominano il periodo perioperatorio e la loro prognosi è negativa per la sopravvivenza del rene trapiantato. Le complicanze emorragiche sono più rare, ma associano a una minaccia sul trapianto il fatto di mettere in forse la prognosi vitale del ricevente o, anche, del donatore, nei trapianti a un donatore vivente. Le complicanze settiche, in particolare fungine, sono di prognosi molto sfavorevole. La maggior parte di queste complicanze è evitabile con una tecnica ineccepibile e una buona conoscenza delle diverse situazioni incontrate nella pratica di questo trapianto. Il loro trattamento privilegiato deve, quindi, essere preventivo. Quando si manifestano, è imperativa una gestione estremamente rapida ed è essenziale una diagnosi molto precoce. L'ecodoppler è diventato l'esame di riferimento per il follow-up postoperatorio, in quanto è esso che permette la diagnosi più precoce delle complicanze trombotiche. A distanza, la stenosi dell'arteria renale del trapianto, nonostante una riduzione significativa della sua incidenza, rimane una complicanza temibile il cui trattamento si basa, oggi, soprattutto sulle tecniche endovascolari.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Trombosi, Arteria renale, Vena renale, Stenosi, Trapianto renale
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