Le metrorragie indicano ogni emorragia di origine uterina che si produce al di fuori delle mestruazioni. È, a volte, difficile, quando le metrorragie sono molto abbondanti, distinguere le fasi esatte del ciclo. I sanguinamenti uterini anomali possono essere legati a diverse patologie, la cui frequenza è variabile in funzione dell'età della paziente. Così, la semplice distinzione delle tre grandi categorie di età delle donne, pazienti prepuberi, donne in periodo di attività genitale e pazienti in menopausa, permette di orientare facilmente il medico verso alcune eziologie. Al di fuori delle patologie associate alla gravidanza, possono essere facilmente determinate quattro grandi cause: le patologie dell'emostasi, generalmente congenite, le patologie organiche dell'apparato riproduttivo, gli effetti secondari di alcuni farmaci, in particolare di tutte le terapie ormonali, e i sanguinamenti uterini funzionali. In un contesto di gestione in un dipartimento di urgenza, la prima fase è la valutazione delle ripercussioni emodinamiche delle emorragie e la pratica degli eventuali gesti di rianimazione di fronte a uno shock ipovolemico. Una volta stabilizzata la paziente, l'interrogatorio e l'esame clinico minuzioso permettono, nella maggior parte dei casi, un orientamento eziologico. Le terapie, al di fuori della fase acuta, dipenderanno dalle eziologie. Il medico fa, così, ricorso a tre grandi classi terapeutiche: gli antifibrinolitici, gli antinfiammatori non steroidei e le terapie ormonali (estroprogestiniche o solo progestative). In alcune circostanze relativamente eccezionali di emorragie catastrofiche, due possibilità possono essere prese in considerazione: la radiologia interventistica con embolizzazione vascolare o la chirurgia. La maggior parte delle pazienti prese in carico inizialmente nel dipartimento di urgenza richiede, una volta superata la fase acuta, una gestione a lungo corso in un centro specializzato ginecologico o, in alcuni casi, da parte di un'equipe pluridisciplinare.