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Lésions ischémiques secondaires : comment les prévenir ? - 15/10/07

Doi : 10.1016/j.annfar.2007.08.001 
D. Payen , S. Welschbillig
Département d'anesthésie-réanimation-Smur, hôpital Lariboisière, université Paris-VII, APHP, 2, rue Ambroise-Paré, 75475 Paris cedex 10, France 

Auteur correspondant.

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Résumé

En dehors des lésions initiales dues au traumatisme crânien, le pronostic final est aussi dépendant, et parfois largement, de lésions ischémiques dites secondaires. Ces lésions résultent d'une extension ischémique des lésions, liées à une hypoperfusion parenchymateuse de mécanismes variés. De ce fait, il apparaît crucial, dès la phase initiale, de pouvoir détecter la survenue de cette ischémie et de la traiter agressivement. Le monitorage multimodal est alors indispensable pour cette détection, mais aussi pour en approcher le mécanisme le plus vraisemblable. La détection précoce permet ainsi de limiter les conséquences du traumatisme initial.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Abstract

In addition to the initial lesions related to the brain injury, the final outcome depends also largely on the secondary ischaemic lesions. These lesions result from hypoperfusion whatever the mechanisms. It is then essential to detect early the conditions at risk of ischaemia, to be treated aggressively since the initial care. The multimodal monitoring is the only way to diagnose these conditions, to provide information about the mechanisms, and then to better adapt the treatment. Such an early detection helps to limit the consequences of the initial trauma, and may improve outcome.

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Mots clés : Trauma crânien, Monitorage multimodal, Lésions ischémiques secondaires

Keywords : Trauma Brain Injury, Multimodal monitoring, Secondary ischaemic lesions


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 Texte présenté à la journée monothématique de la Sfar, 18 mai 2006.


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Vol 26 - N° 10

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