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Trattamento chirurgico delle infezioni delle protesi aortiche - 22/06/07

[43-070]  - Doi : 10.1016/S1283-0801(07)48961-0 
M. Kitzis a, , J.-B. Ricco b, M. Jarraya c, M. Coggia a, O. Goeau-Brissonniere a
a Service de chirurgie vasculaire, hôpital Ambroise-Paré, 9, avenue Charles-de-Gaulle 92100 Boulogne, France 
b Service de chirurgie vasculaire, CHU La Miletrie, 350, avenue Jacques-Coeur 86000 Poitiers, France 
c Banque de tissus humains, hôpital Saint-Louis, 1, avenue Claude-Vellefaux 75010 Paris, France 

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Riassunto

L'infezione delle protesi aortofemorali è una temibile complicanza della chirurgia di rivascolarizzazione e resta una sfida chirurgica. Fortunatamente è rara, ma la sua morbi-mortalità è estremamente pesante. La diagnosi è abitualmente facile e clinicamente evidente. Gli esami complementari permettono di completare la diagnosi, di precisare i germi in causa e di iniziare il trattamento, che associa l'antibioticoterapia e il trattamento chirurgico. Quest'ultimo comprende l'escissione della protesi e la rivascolarizzazione degli arti inferiori. Il materiale più utilizzato attualmente è l'alloprotesi arteriosa crioconservata, che offre il vantaggio di permettere una rivascolarizzazione in situ e di avere una buona resistenza all'infezione. L'altra possibilità di rivascolarizzazione consiste in una rivascolarizzazione extra-anatomica mediante by-pass axillofemorale mono- o bilaterale. I risultati attuali mostrano una superiorità della rivascolarizzazione in situ mediante allo protesi, con una diminuzione della mortalità e del tasso d'amputazione. Le altre tecniche di rivascolarizzazione vengono attualmente poco utilizzate.

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Parole chiave : Infezione, Protesi, By-pass, Alloprotesi arteriosa, Rivascolarizzazione


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Trattamento radicale dell'infezione della protesi aortofemorale
Trattamento di un'infezione della protesi aortobifemorale mediante exeresi della protesi e sostituzione con alloprotesi arteriosa criopreservata[, , , , , , , ]

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