Chirurgia del crocevia femorale e dell'arteria femorale profonda - 22/06/07
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Riassunto |
Il crocevia femorale costituisce un'entità chirurgica perché può essere il punto di partenza o di arrivo di un intervento chirurgico ricostruttivo, ma può anche essere la sede di un intervento chirurgico localizzato. L'arteria femorale profonda, per molto tempo considerata un'arteria d'importanza funzionale minore, riveste ancora un importante interesse chirurgico; essa può, da sola, assicurare una vascolarizzazione soddisfacente dell'arto inferiore attraverso i suoi rami che formano un «flusso» potenziale che duplica l'arteria femorale superficiale. L'arteria femorale profonda può quindi essere oggetto di una rivascolarizzazione elettiva nelle arteriopatie aorto-iliache, senza che sia necessario un atto complementare sulla femorale superficiale, come dimostrato da Oudot fin dal 1952. Essendo stata confermata l'importanza funzionale della femorale profonda tanto da questa esperienza chirurgica che sperimentalmente, è sembrato logico realizzare, nell'ambito del trattamento di un'ischemia dell'arto inferiore, la terapia isolata di una lesione ostruttiva della femorale profonda. Questo fu proposto fin dal 1960 dietro la spinta di Faurel. Poco tempo dopo, nel 1964, Farley sottolineava l'interesse di utilizzare l'arteria femorale profonda come punto di partenza per una rivascolarizzazione sottostante. Criticata negli anni Ottanta per la sua incapacità ad assicurare, da sola, il salvataggio dell'arto, la chirurgia del crocevia femorale è stata oggetto, negli ultimi anni, di un nuovo interesse legato allo sviluppo delle tecniche di rivascolarizzazione ibride in caso di lesioni arteriose polistrutturali.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Arteria femorale, Complicanze, By-pass, Angioplastica
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