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Utilisation clinique des minivis en orthodontie - 01/01/06

[23-492-A-17]  - Doi : 10.1016/S1283-0860(06)45784-5 
L. Massif , L. Frapier
Université Montpellier I, UFR Odontologie, sous-section ODF, Orthodontie, 545, avenue du Professeur Jean-Louis Viala, 34193 Montpellier cedex 5, France 

Auteur correspondant.
Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Odontologie

Résumé

L'introduction récente d'un nouveau système d'ancrage intraosseux appelé minivis a révolutionné l'approche clinique et biomécanique de l'ancrage en orthodontie. Ce moyen thérapeutique vient compléter les systèmes d'ancrages conventionnels sans pour autant les remplacer. Les indications en sont multiples : les minivis peuvent être utilisées comme ancrage direct ou indirect venant alors renforcer un ancrage dentaire existant. Le protocole chirurgical de mise en place est rapide et simple. L'insertion est transgingivale à l'aide d'un tournevis manuel ou d'un contre-angle à vitesse réduite. Les minivis sont un moyen d'ancrage temporaire, utilisables à tout moment du traitement. La mise en charge de la minivis par le dispositif de force peut être immédiate après la pose. Les complications per- et postopératoires sont limitées si l'indication et le protocole sont respectés. L'analyse radiographique et l'identification précise du site d'insertion permettent de guider le geste et d'éviter d'éventuelles lésions radiculaires, neurologiques ou sinusiennes. Les échecs sont peu nombreux et sont principalement attribués au vissage dans la gencive non kératinisée, dans un os alvéolaire de mauvaise qualité, à des forces orthodontiques excessives, qui plus est dans un contexte inflammatoire.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Mots clés : Ancrage, Minivis, Stabilité primaire, Mise en charge, Ostéo-intégration

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