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Neurochirurgia del dolore (II) - 01/01/01

[17-700-B-15]
Marc Sindou : Chef de service neurochirurgie A, professeur de neurochirurgie
Patrick Mertens : Praticien des hôpitaux, maître de conférences en anatomie
Hôpital neurologique P Wertheimer, 59, boulevard Pinel, 69003 Lyon  
Yves Kéravel : Chef de service neurochirurgie, professeur de neurochirurgie
Hôpital Henri-Mondor, 94010 cedex Créteil  

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Neurologia

Riassunto

La neurochirurgia del dolore si rivolge ai dolori intollerabili, cronici, resistenti al trattamento eziologico delle lesioni causali e alle terapie farmacologiche. Questi dolori, per la loro intensità e cronicità, alimentano una vera e propria condizione di «dolore-malattia», ben diversa dal «dolore-sintomo» che rappresenta un segnale d'allarme che informa della comparsa di una condizione patologica.

Nel corso degli ultimi 20 anni, sono stati fatti notevoli progressi nel campo delle conoscenze sui meccanismi del dolore cronico. Di conseguenza, le tecniche neurochirurgiche a scopo antalgico e le loro indicazioni si sono radicalmente modificate, sia nel senso di una vasta molteplicità che di una maggiore selettività.

Le tecniche conservative di neurostimolazione hanno conquistato un ruolo importante nel trattamento di alcuni dolori di origine neuropatica, ovvero da lesione delle vie o dei centri nervosi. Sono tecniche che mirano a rinforzare il funzionamento dei sintomi inibitori. Qualunque sia la tecnica utilizzata: neurostimolazione dei nervi periferici, dei cordoni posteriori del midollo, del talamo o della corteccia cerebrale, la tecnica può essere efficace solo se le strutture bersaglio non sono anatomicamente e funzionalmente distrutte.

La terapia morfinica intratecale, volta a somministrare l'oppiaceo a livello del sistema nervoso stesso, si è dimostrata efficace in particolare nel controllo delle sindromi algiche di origine neoplastica. Efficace a piccole dosi, questo trattamento evita gli effetti secondari della somministrazione orale o parenterale. Infine, le tecniche d'interruzione delle vie del dolore, diventando più selettive nei loro effetti, hanno conquistato un posto di rilievo nel trattamento di alcuni dolori dai meccanismi ben precisi e di localizzazione limitata.

In questo articolo, gli Autori hanno cercato di operare una sintesi dei dati della letteratura nonché della loro esperienza personale, in modo da attribuire alle varie tecniche neurochirurgiche antalgiche il loro rispettivo ruolo. Ovviamente, si tratta solo di una «istantanea» dello stato attuale della terapia neurochirurgica del dolore.



Parole chiave : dolore neuropatico, dolore talamico, sindromi da deafferentazione, arto fantasma, gate control, neurostimolazione, morfina, rizotomia

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