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Cancro del nasofaringe (cavo rinofaringeo) - 01/01/02

[20-590-A-10]
Jean Bourhis : Médecin
Service de radiothérapie et UPRES no 2710 
Guy Schwaab : Chef de service, service de chirurgie cervicofaciale
Institut Gustave-Roussy (IGR), rue Camille-Desmoulins, 94805 Villejuif cedex France

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Riassunto

I tumori maligni del nasofaringe (cavo rinofaringeo, o rinofaringe) sono rappresentati soprattutto dal carcinoma rinofaringeo (nasopharyngal carcinoma: NPC), di origine epiteliale, la cui forma istoclinica più frequente è l'UCNT di tipo nasofaringeo (undifferentiated carcinoma of nasopharyngeal type: UCNT). L'UCNT differisce dagli altri carcinomi epidermoidali della testa e del collo per la sua caratteristica istologia indifferenziata, la sua epidemiologia senza alcun rapporto con l'alcol e il fumo e la sua relazione costante con il virus di Epstein-Barr (EBV). La sua diffusione è endemica in alcune regioni del mondo (Sud-Est asiatico, bacino del Mediterraneo), e la sua eziologia multifattoriale coinvolge dei fattori genetici, virali (EBV) e ambientali (cibi affumicati, nitrosamine). Questo tumore presenta un tasso elevato di metastasi linfonodali, e soprattutto viscerali, che spiega una parte degli insuccessi terapeutici nonostante una radiosensibilità marcata che permette di ottenere un tasso di controllo locoregionale della malattia relativamente elevato. La radioterapia rimane il principale trattamento degli UCNT, e i recenti progressi permettono attualmente di considerare una maggiore probabilità di controllo tumorale limitando la morbilità (radioterapia di conformazione e modulazione di intensità). Tra i pazienti che presentano una malattia localmente evoluta, la chemioterapia neoadiuvante o concomitante alla radioterapia ha consentito di aumentare la sopravvivenza senza recidive in diversi studi randomizzati recenti.



Parole chiave : rinofaringe, tumori, adenopatie, radioterapia, chemioterapia, trattamento chirurgico

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