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Fratture trocanteriche e sottotrocanteriche - 05/07/11

[01-07-260]  - Doi : 10.1016/S2211-0801(05)70222-3 
I. Kempf : Professor, Emeritus Professor
Faculty of Medicine, Orthopaedic and Traumatology Surgeon, Laboratoire de Biomécanique, Institut d'Anatomie Normale, 4, rue kirschleger, 67085 Strasbourg cedex, France 

Riassunto

Le fratture della regione trocanterica e sottotrocanterica rappresentano un grave problema di salute correlato con l'invecchiamento della popolazione. La loro prevenzione sarà un impegno importante nei prossimi decenni. Il trattamento di scelta consiste nell'osteosintesi stabile che permette un'immediata mobilizzazione e, se possibile, un carico precoce. La sostituzione protesica occupa uno spazio limitato.

All'incirca il 60-70% di queste fratture è instabile. Esistono numerose classificazioni: alcune pongono l'accento sul problema della stabilità che viene offerta soprattutto da una corticale interna integra, ma anche dalla parte posteromediale del massiccio trocanterico.

Le procedure chirurgiche aperte si basano sull'uso di viti da compressione scorrevoli per anca come la “Dynamic Hip Screw” (DHS). Le lame-placca angolate da 130° o 95° trovano un impiego limitato. Utilizzando una vite dinamica, si raggiunge un'osteosintesi stabile che permette una mobilizzazione immediata. Un pieno carico precoce è possibile soltanto nelle fratture stabili. L'intervento nei casi semplici è tecnicamente facile, ma diventa molto più aggressivo nel caso di fratture scomposte, che richiedono un'ulteriore fissazione.

Le procedure intramidollari chiuse sono meccanicamente più efficaci a causa del minor braccio di leva dell'impianto. I chiodi gamma nelle loro tre versioni - standard, trocanterica o gamma lunga - rappresentano il progresso più recente nel trattamento delle fratture trocanteriche e sottotrocanteriche. La tecnica è rigorosa: sono indispensabili posizionamento e riduzione su un tavolo da frattura e controllo permanente con l'amplificatore di brillanza. Queste procedure, applicabili a qualsiasi tipo di frattura, permettono un carico immediato anche in cast molto instabili.

La sostituzione protesica trova solo raramente indicazione nelle fratture trocanteriche. Un'endoprotesi può rendersi necessaria in caso di grave coxartrosi, di patologie tumorali e di alterazioni locali del metabolismo osseo.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Parole chiave : anca, fratture, fratture trocanteriche, fratture sottotrocanteriche, classificazione, viti dinamiche per anca, chiodi di Ender, chiodi gamma, sostituzione protesica


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