Gestione del paziente politraumatizzato - 05/07/11
Riassunto |
La gestione globale del paziente politraumatizzato deve essere adattata al tipo di lesioni presenti nel soggetto e alle condizioni generali durante la terapia intensiva. Sul luogo in cui è avvenuto il trauma, i primi passi per salvare il paziente sono rappresentati dalle manovre rianimatorie e dal trasporto rapido e sicuro in un centro traumatologico. Il trattamento operatorio del paziente politraumatizzato può essere suddiviso in tre fasi. La prima fase è rappresentata dagli interventi urgenti e vitali, come il controllo delle emorragie massive intraddominali o toraciche e la decompressione cerebrale. La seconda fase, urgente, denominata anche day one surgery, comprende le procedure operatorie che consentono al paziente di essere ammesso in terapia intensiva e sono deputate a prevenire le gravi invalidità secondarie. Per attenuare la risposta infiammatoria sistemica nelle fasi precoci della terapia intensiva e ridurre così il rischio di insufficienza multipla d'organo (MOF, Multiple Organ Failure), è necessario procedere alla stabilizzazione delle fratture e al debridement delle lesioni dei tessuti molli, o alla stabilizzazione delle fratture esposte. Entro circa una settimana dal trauma si effettuano le procedure di second look per stabilizzare la riparazione dei tessuti molli e ottimizzare il controllo delle infezioni. Dopo che le condizioni generali del paziente si sono stabilizzate, le rimanenti procedure ricostruttive vengono effettuate nella terza fase del trattamento operatorio.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : paziente politraumatizzato, politrauma, stabilizzazione delle fratture
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