Risparmio ematico in chirurgia ortopedica - 05/07/11

Riassunto |
Gli interventi di chirurgia ortopedica maggiore comportano spesso importanti perdite ematiche intra- e postoperatorie con conseguente ricorso alle trasfusioni allogeniche. Evitare i'utilizzo del sangue omologo nel periodo perioperatorio si associa tuttavia a notevoli vantaggi sia per la sicurezza del paziente (errori umani, rischio infettivo e allergico, alterazioni immunitarie post-trasfusionali) sia dal punto di vista economico (il sangue allogenico è una risorsa costosa e a volte difficile da reperire). L'utilizzo di nuove strategie trasfusionali (valori “trigger” inferiori), la prevenzione del sanguinamento nel periodo preoperatorio nei traumi (es. bendaggi elastici compressivi nelle fratture diafisarie di femore) e nel periodo intra- e postoperatorio (miglioramento tecnica chirurgica, ipotensione controllata, farmaci antiemorragici), la stimolazinone dell'attività eritropoietica del midollo osseo (eritropoietina) e l'utilizzo del sangue del paziente stesso (autotrasfusione) sono fattori che permettono oggi di eseguire gran parte degli interventi di chirurgia ortopedica maggiore senzo sangue omologo. La maggior parte di queste tecniche è facilmente introducibile nella comune pratica clinica. Più tecniche possono inoltre essere utilizzate contemporaneamente (es. EPO + autotrasfusione) aumentandone in maniera esponenziale l'efficacia. Diventa quindi un nuovo e necessario compito per i'anestesista valutare caso per caso le possibilitià a sua disposizione per il risparmio ematico, utilizzando laddove lo ritenga opportuno anche più di una delle tecniche discusse in precedenza. Fare ciò in maniera corretta significa migliorare considerevolmente, con uno sforzo molto limitato, sicurezza e outcome del paziente.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : ipotensione, risparmio sangue, autotrasfusione, eritropoietina, predeposito, recupero intra- e postoperatorio, emodiluizione
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