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Les ostéotomies vertébrales dans le traitement des déformations rachidiennes rigides. À propos d’une série homogène de 239 cas - 16/02/10

Doi : 10.1016/j.rcot.2010.01.001 
J.-P. Lemaire
Point médical, rond-point de la Nation, 21000 Dijon, France 

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Résumé

Introduction

Deux cent trente-neuf ostéotomies vertébrales ont été réalisées chez 215 patients entre 1980 et 2006, pour reprises de déformations rachidiennes dans 58,43 %, déformations rigides opérées de première intention dans 19,21 %.

Patient et méthodes

Quatre types d’ostéotomies furent utilisés et ont fait l’objet d’une étude radiologique, en particulier de l’équilibre sagittal, de la morbidité peropératoire et postopératoire.

Résultats

Les résultats montrent la difficulté d’obtenir une correction des déformations, équilibrée dans le plan sagittal, en particulier dans le cadre des ostéotomies postérieures isolées et dans le cadre des ostéotomies plus agressives lorsque la composante cyphotique est supérieure à 80°, et en présence de troubles neurologiques médullaires.

Conclusion

Les paramètres incidence, version pelvienne, localisation et angulation de la cyphose permettent de proposer une stratégie chirurgicale dont la réalisation possible est à confronter avec le score ASA des patients.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Mots clés : Cyphoscoliose, Ostéotomie vertébrale, Équilibre sagittal, Reprise chirurgicale, Complications


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 Cet article est consultable sur www.sciencedirect.com/ et sur rcot.


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Vol 96 - N° 1

P. 71-82 - Febbraio 2010 Ritorno al numero
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