Complicanze tardive delle rivascolarizzazioni arteriose sottoinguinali - 15/06/09
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Riassunto |
Il miglioramento a lungo termine della pervietà delle rivascolarizzazioni sottoinguinali rappresenta una delle difficoltà della chirurgia vascolare. In effetti, passato il primo mese postoperatorio, durante il quale le complicanze sono più frequenti in rapporto alla tecnica e alle indicazioni operatorie, compaiono complicanze più tardive dovute allo sviluppo di stenosi sul bypass o all'aggravamento delle lesioni arteriose a valle che determina la trombosi del bypass. Non tutte queste trombosi si accompagnano a una recidiva della sintomatologia, ma un buon numero necessita di un nuovo intervento i cui risultati sono spesso mediocri. L'individuazione di queste complicanze tardive con l'ecodoppler è certamente il mezzo migliore per migliorare la pervietà di questi bypass, permettendo il trattamento preventivo delle complicanze evolutive. Se dopo la trombosi del bypass le condizioni cliniche ed emodinamiche del paziente giustificano un nuovo intervento, il primo tempo operatorio consiste nel ristabilire la pervietà del bypass mediante trombectomia o trombolisi, al fine di mettere in evidenza la causa della trombosi che potrà, allora, essere trattata in modo specifico.
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