Broncopneumopatia cronica ostruttiva - 16/12/08
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Riassunto |
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) cambia: è sempre più frequente e fonte di una morbilità e di una mortalità in rialzo. Il tabacco resta di gran lunga il fattore di rischio più importante, responsabile di oltre l'80% dei casi. La diagnosi di BPCO si basa sempre sulle prove funzionali respiratorie e il famoso volume espirato massimo nel primo secondo (VEMS), parametro storico, resta indispensabile. Il suo declino è accelerato nel corso della BPCO ed è sempre impossibile normalizzarlo una volta alterato. Tuttavia, non è il solo fattore prognostico da prendere in considerazione. La BPCO è una patologia complessa nel corso della quale l'infiammazione a partenza broncopolmonare e altri fenomeni generano lesioni extrarespiratorie, in particolare cardiovascolari e osteomuscolari. Le esacerbazioni, la cui frequenza aumenta con l'evoluzione della BPCO, sono fattori di mortalità e di degradazione della qualità della vita. I nostri trattamenti sono in grado di prevenirne la comparsa. Questi trattamenti non sono solo farmacologici: la sospensione del fumo è indispensabile, la riabilitazione migliora la qualità della vita e le capacità di sforzo, l'ossigenoterapia e la chirurgia hanno delle indicazioni precise e alcune terapie strumentali sono in corso di valutazione. È tempo di screening su larga scala della BPCO per ridurne l'impatto nonostante un'epidemiologia inquietante.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Broncopneumopatia cronica ostruttiva, Esacerbazione della broncopneumopatia cronica ostruttiva, Dispnea, Fumo, Insufficienza respiratoria
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