Pancreatectomie a invasività minima robot-assistite - 31/01/25
Riassunto |
Le indicazioni per le pancreatectomie a invasività minima robot-assistite sono le stesse della chirurgia a cielo aperto, che rimane il gold standard in chirurgia pancreatica. Le eccezioni sono i tumori voluminosi complessi che richiedono una resezione allargata, in particolare viscerale o vascolare, e gli addomi multiaderenziali, che non consentono la realizzazione di uno pneumoperitoneo. La chirurgia robot-assistita ha permesso di apportare standardizzazione e riproducibilità rispetto alla via laparoscopica, che è stata validata solo nelle exeresi corpocaudali senza tuttavia dimostrare la sua superiorità. Inoltre, difficile da padroneggiare e riprodurre, ha faticato a diffondersi e su di essa non vi è ancora consenso. Viceversa, la via robotica è divenuta l'approccio di prima intenzione in molti centri nel mondo. Sono attualmente in corso studi per valutare l'approccio robot-assistito, mentre la sua fattibilità e la sua sicurezza sono già state dimostrate, sia per le exeresi della testa (duodenopancreatectomia cefalica) che per quelle corpocaudali (pancreatectomia sinistra con o senza splenectomia). Mentre chemioterapia e radiochemioterapia hanno permesso di migliorare la strategia di gestione dei cancri del pancreas, il robot permette di prevedere lo sviluppo della chirurgia pancreatica a invasività minima. Questa sembra finalmente accessibile, standardizzabile e riproducibile. Questa chirurgia non sfugge a una necessaria curva di apprendimento e trova il suo posto solo in equipe multidisciplinari esperte in centri specializzati.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Pancreatectomia, Duodenopancreatectomia cefalica, Pancreatectomia sinistra, Robot, Robot-assistita, Robotica, A invasività minima
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