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Neuropatie amiloidi ereditarie - 09/01/25

[17-114-A-10]  - Doi : 10.1016/S1634-7072(24)50005-8 
V. Planté-Bordeneuve a, b, c , T. Gendre a, b, c
a Service de neurologie, CHU Henri-Mondor, 1, rue Gustave Eiffel, 94010 Créteil cedex, France 
b Centre de référence des maladies neuromusculaires, Nord/Est/Île-de-France, Créteil, France 
c Réseau Amylose, CHU Henri-Mondor, 1, rue Gustave Eiffel, 94010 Créteil cedex, France 

In corso di stampa. Prove corrette dall'autore. Disponibile online dal Friday 10 January 2025

Riassunto

Le neuropatie amiloidi ereditarie (NAE) raggruppano delle amiloidosi sistemiche ereditarie a trasmissione autosomica dominante. La NAE legata a una mutazione del gene della transtiretina (TTR) è la più frequente. Quelle legate alle mutazioni della gelsolina sono molto più rare. Le altre NAE sono aneddotiche, dominate da manifestazioni extraneurologiche. Le NAE-TTR sono quelle descritte meglio e sono caratterizzate da una polineuropatia sensitivomotoria e disautonomica grave e progressiva. Il danno cardiaco condiziona la prognosi vitale. Le principali diagnosi differenziali sono le neuropatie infiammatorie e l'amiloidosi AL. La sopravvivenza senza trattamento è di circa 10 anni. Accanto alle forme del soggetto giovane che si manifestano in ambito familiare, esistono forme sporadiche a esordio tardivo che non vanno più ignorate. La diagnosi si basa sull'identificazione di una mutazione patogena nel gene TTR, che deve, in alcuni casi, essere supportata da una conferma istologica dell'esistenza di depositi di amiloide nei tessuti. Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi terapeutici. Il primo trattamento mediante trapianto di fegato è stato oggi soppiantato da terapie non invasive che mirano a stabilizzare la transtiretina circolante o a sopprimerne la produzione epatica, come le nuove terapie di silenziamento genico. Questi trattamenti innovativi permettono di stabilizzare il danno neurologico nella maggior parte dei casi, soprattutto se somministrati in fase precoce. I trattamenti sintomatici, in particolare per il dolore e la disautonomia, sono cruciali nella gestione del paziente. La consulenza genetica dei parenti consente di individuare i portatori della mutazione e quindi di effettuare una diagnosi precoce, al fine di avviare rapidamente i trattamenti che modificano la malattia. Le NAE da gelsolina, diagnosticate principalmente in Finlandia e in Giappone, sono caratterizzate da una triade suggestiva che associa distrofia a maglia della cornea, neuropatia cranica e iperlassità cutanea. La loro prognosi è meno severa.


Parole chiave : Neuropatia periferica, Genetica, Amiloidosi, Transtiretina, Terapie innovative, Gelsolina


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