Interesse del lavoro eccentrico in rieducazione - 28/06/24
Riassunto |
Benché la fisiologia del lavoro eccentrico sia complessa, è riconosciuto che esistono effetti specifici durante il rinforzo muscolare eccentrico. Pertanto, la produzione di forza è maggiore di quella osservata durante gli altri regimi di contrazione. Si osserva che, a parità di tensione, la contrazione eccentrica richiede meno attività elettrica rispetto agli altri tipi di contrazione e quindi le unità motorie reclutate producono ciascuna una forza maggiore. Le fibre sono quindi utilizzate più intensamente che negli altri regimi. Una migliore conoscenza del danno transitorio indotto dall'esercizio eccentrico e dei successivi adattamenti a livello meccanico può aiutare a comprendere meglio i cicli di degenerazione/rigenerazione nel muscolo scheletrico sano e a identificare anomalie di questi processi in condizioni patologiche come nelle malattie neuromuscolari. Il lavoro eccentrico è stato a lungo sottoutilizzato a causa di questi effetti iatrogeni e in particolare delle lesioni muscolari profonde: ispessimento, ondulazione o rottura della stria Z, necrosi di un gran numero di fibre (di tipo II principalmente), distruzione significativa delle miofibrille, danno al tessuto connettivo, rimaneggiamento a livello delle proteine di legame e DOMS (delayed onset muscle soreness) più importanti e prolungati rispetto agli altri regimi di lavoro. In molti trattamenti si ritrova l'utilizzo di questa modalità di contrazione in protocolli precisi per evitare tutti questi effetti deleteri sulle articolazioni fragili come nel caso delle artropatie del ginocchio.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Lavoro eccentrico, Rinforzo, Tendinopatia, Ricostruzione proteica, Rieducazione multipla, DOMS
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