Diagnosi differenziale nel quadro delle lombalgie - 08/01/24
Riassunto |
La lombalgia è una delle patologie muscoloscheletriche più diffuse al mondo. Dal momento che le sue eziologie possono essere molteplici, sono necessari una diagnosi differenziale e un bilancio approfondito per poter proporre una gestione adeguata. Di fronte a una lombalgia, la priorità è escludere il sospetto di lombalgia “specifica”, verificando l'assenza di red flag (segni di allarme), perché questo tipo di lombalgia richiede una gestione medica specifica. Alcune lombalgie sono associate a una radicolopatia e/o a una radicolalgia; esse vanno individuate e monitorate, poiché anch'esse richiedono un approccio specifico. Tuttavia, la diagnosi di lombalgia comune (o aspecifica), considerata dopo aver escluso le diagnosi sopra menzionate, è la più frequente (> 80-90%). Richiede un approccio bio-psico-sociale. L'origine nocicettiva specifica delle lombalgie comuni può provenire da numerose strutture della regione lombare (p. es., disco intervertebrale, faccette articolari, legamenti, strutture miofasciali) e da strutture vertebrali extralombari (p. es., articolazione sacroiliaca), ma anche extravertebrali (p. es., viscerali). Anche se sono stati descritti test/segni, l'assenza di un gold standard e la scarsa sensibilità/specificità della maggior parte di essi impediscono di determinare con certezza la struttura specifica all'origine del dolore, soprattutto quando il dolore diviene persistente. È quindi necessario valutare i tanti altri fattori che possono contribuire alla presenza/persistenza del dolore (p. es., alcuni fattori psicosociali, un fenomeno di sensibilizzazione centrale), perché devono condizionare il trattamento. L'obiettivo di questo articolo è descrivere gli elementi che permettono di distinguere le diverse eziologie delle lombalgie dell'adulto al fine di poter proporre una gestione adeguata.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Lombalgia, Dolore, Radicolopatia, Red flag, Radicolalgia
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