Reflusso gastroesofageo - 10/05/22
Riassunto |
Il reflusso gastroesofageo (RGE) è una patologia multifattoriale, molto frequente, che causa notevoli costi sanitari. La sua gestione dipende dalla sua presentazione clinica. I pazienti sotto i 50 anni con sintomi tipici senza segni di allarme possono essere trattati senza indagini complementari, il più delle volte con inibitori della pompa protonica. In caso di sintomi atipici, di segnali di allarme e/o di resistenza a un trattamento medico empirico, sono indicate delle indagini complementari (endoscopia esofago-gastro-duodenale, pH-metria, pH-impedenziometria) al fine di confermare la diagnosi e di escludere possibili complicanze (esofagite, endobrachiesofago). Le indagini possono portare all'identificazione di un RGE non acido, il cui trattamento resta scarsamente codificato, o di un esofago ipersensibile. Le indicazioni chirurgiche devono essere limitate ai pazienti che soffrono di sintomi tipici e il cui comfort di vita impone un trattamento antisecretorio continuo, a coloro che mantengono sotto trattamento rigurgiti fastidiosi o in caso di reflusso non acido o poco acido che risponde scarsamente al trattamento medico. Alcuni casi particolari (gravidanza, soggetti anziani, sovrappeso od obesità) richiedono una gestione adeguata.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Sfintere esofageo inferiore, Ernia iatale, Tasca acida, Svuotamento gastrico, Clearance esofagea, Endoscopia esofago-gastro-duodenale, pH-impedenziometria, Inibitori della pompa protonica, Ipersensibilità esofagea, Endobrachiesofago, Funduplicatura
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