Analgesia-sedazione in terapia intensiva (rianimazione) negli adulti - 11/01/22
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Riassunto |
Le pratiche di sedazione in terapia intensiva si sono evolute da 20 anni verso una razionalizzazione della sua somministrazione il più vicino possibile alle esigenze del paziente. Il dolore viene valutato e trattato in maniera prioritaria e distintamente dal livello di sonnolenza, perciò d'ora in poi si parla di “analgesia-sedazione”. Le indicazioni dell'analgesia-sedazione devono essere considerate più volte al giorno, con l'obiettivo di ridurne la profondità e la durata al minimo necessario per un dato paziente e una data situazione clinica. L'analgesia-sedazione profonda o prolungata è associata a un'eccessiva morbimortalità, che include sequele cognitive, psicologiche e neuromuscolari (disfunzione diaframmatica, neuromiopatia da terapia intensiva). Diversi concetti di somministrazione permettono di evitare l'eccessiva analgesia-sedazione e le sue complicanze. Al fine di evitare il sottodosaggio e il sovradosaggio del farmaco, l'analgesia-sedazione deve essere guidata da una valutazione ripetuta del livello di dolore e del livello di vigilanza (livello di sedazione, livello di agitazione), utilizzando scale cliniche convalidate. A seconda della formazione e dell'esperienza degli operatori sanitari e in collaborazione con l'equipe medica, l'equipe infermieristica può utilizzare un algoritmo di somministrazione per adattare l'analgesia-sedazione in tempo reale alle esigenze di ciascun paziente. I livelli mirati di analgesia e sedazione devono essere prescritti per ogni paziente dopo una discussione collegiale tra l'equipe medica e paramedica. L'analgesia-sedazione profonda deve essere riservata solo ad alcuni pazienti (sindrome da distress respiratorio acuto grave, ipertensione endocranica, nella fase iniziale del trattamento). In caso di asincronia paziente/ventilatore, il rafforzamento dell'analgesia-sedazione dovrebbe avvenire solo dopo aver ottimizzato le impostazioni ventilatorie privilegiando il concetto di adattamento del ventilatore al paziente e non viceversa. Queste pratiche raccomandate di analgesia-sedazione devono essere integrate a una gestione globale dei disturbi neurologici (confusione mentale, neuromiopatia) e psicologici (ansia, depressione), che comprende una riabilitazione con mobilizzazione attiva precoce e un miglioramento multimodale e multidisciplinare della qualità della vita in terapia intensiva, coinvolgendo i parenti.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Analgesia, Sedazione, Ventilazione meccanica, Agitazione, Confusione mentale, Coma, Terapia intensiva, Rianimazione
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