Anestesia in chirurgia ortopedica - 12/04/21
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Riassunto |
Le specificità dell'anestesia in chirurgia ortopedica/traumatologica sono: prima dell'intervento, la valutazione dei rischi infettivi, emorragici e trombotici e l'informazione del paziente sulla gestione degli analgesici; durante l'intervento, l'installazione del paziente, la gestione dei rischi specifici associati all'uso del laccio emostatico all'arto e del cemento chirurgico e la gestione dei rischi correlati alle osteotomie e alle fratture (embolia adiposa, rischio emorragico, rischio infettivo); dopo l'intervento, l'analgesia postoperatoria (PO), la riabilitazione migliorata e il rischio di trombosi PO; infine, la considerazione di specifiche condizioni (spondiloartropatie e scoliosi). La chirurgia degli arti inferiori è sempre più frequente (artrosi invalidante) e spesso riguarda pazienti anziani con punteggi ASA più elevati e, quindi, più propensi a presentare complicanze. Nella chirurgia protesica programmata dell'anca o del ginocchio, diversi studi (comprese diverse metanalisi) sono a favore dell'anestesia spinale (AS). Nella chirurgia per protesi totale d'anca (PTA), la scelta della via d'accesso deve essere guidata dall'esperienza del chirurgo e dalle peculiarità anatomiche del paziente. La protesi di ginocchio (PTG) è, insieme alla PTA, la protesi ortopedica più frequente. Dopo PTG, un'analgesia PO inefficace è un ostacolo alla riabilitazione e al recupero funzionale. È anche una fonte di dolori cronici PO (DCPO). I blocchi nervosi periferici hanno dimostrato tutto il loro interesse. La frattura dell'estremità superiore del femore (FESF) è una delle urgenze ortopediche più frequenti ed è associata a un alto rischio di scompenso dei difetti, di sindrome da scivolamento, di disabilità e di mortalità. La gestione multidisciplinare da parte di un'equipe di riferimento (anestesisti, chirurghi, geriatri) permette di ridurre la morbimortalità. La posizione semiseduta, detta della “beach chair”, è indicata per l'installazione in chirurgia della spalla, artroscopia inclusa. Questa posizione espone a complicanze neurologiche secondarie a un basso flusso cerebrale o a uno stiramento del plesso brachiale o, anche, del XII paio di nervi cranici e alla compressione dei nervi sciatici. L'utilizzo di un catetere perinervoso (BIS) è indicato in tutti gli interventi chirurgici con elevata soglia del dolore (artroplastica, chirurgia della cuffia dei rotatori, artrolisi). Negli interventi chirurgici periferici, della mano e del piede, l'anestesia locoregionale (ALR) occupa un posto importante.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Chirurgia ortopedica, Chirurgia traumatologica, Anestesia locoregionale, Dolore, Complicanze, Riabilitazione migliorata dopo chirurgia
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