Neoformazioni intracraniche: gliomi di grado II - 02/11/20
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Riassunto |
I gliomi diffusi di basso grado, o gliomi di grado II secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), rappresentano un sottogruppo di tumori cerebrali primari rari ed eterogenei, che colpiscono, il più delle volte, pazienti giovani che conducono una vita normale fino alla comparsa di una crisi epilettica inaugurale. In risonanza magnetica convenzionale, questi tumori appaiono come una massa scarsamente delimitata, generalmente piuttosto omogenea, che coinvolge la sostanza bianca e la sostanza grigia, in iposegnale sulle sequenze T1 e ipersegnale sulle sequenze T2. Varie alterazioni molecolari identificate nel corso degli ultimi 20 anni, in particolare la mutazione del gene dell'isocitrato deidrogenasi e la codelezione 1p19q (associata agli oligodendrogliomi), sono state integrate nel 2016 nella nuova classificazione dell'OMS. La migliore conoscenza della storia naturale di questi gliomi, vale a dire la crescita continua, l'infiltrazione lungo i fasci di sostanza bianca e l'inevitabile evoluzione verso un glioma maligno, minacciando, così, la prognosi funzionale e vitale, associata a una riduzione del rischio di effetti secondari legati ai trattamenti (in particolare alla chirurgia), ha trasformato la strategia astensionistica “tradizionale” in un atteggiamento risolutamente terapeutico. L'obiettivo è, d'ora in poi, tendere all'elaborazione di una gestione dinamica e adattata a ciascun paziente, ovvero determinare l'ordine e il momento di ogni trattamento (exeresi chirurgica primaria o exeresi multiple quanto più ampie possibile, linee di chemioterapia primaria o linee multiple, radioterapia) in base all'evoluzione del tumore (misurata sulle risonanze magnetiche regolari di controllo), allo stato clinico e neuropsicologico del paziente, alla biologia del tumore, nonché all'anatomia funzionale cerebrale individuale (studiata con metodi di mappatura e suscettibile di rimodellarsi grazie ai meccanismi di neuroplasticità), al fine di evitare la trasformazione maligna il più a lungo possibile, preservando, al tempo stesso, la qualità di vita. Un tale approccio multidisciplinare nel contesto di questa malattia cerebrale cronica consente di offrire un vero e proprio futuro ai pazienti portatori di gliomi diffusi di basso grado, con la possibilità di concepire progetti a lungo termine a livello socioprofessionale o familiare.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Gliomi diffusi di basso grado, Chirurgia, Chemioterapia, Radioterapia, Qualità di vita, Biologia molecolare
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