Le dilatazioni bronchiali dell'adulto sono sempre più spesso diagnosticate con una TC toracica in sezioni sottili di fronte a una sintomatologia suggestiva (tosse cronica produttiva, emottisi, ecc.). Le loro eziologie sono diverse e un'indagine eziologica ha un impatto terapeutico in quasi un quarto dei casi. Tuttavia, le dilatazioni bronchiali idiopatiche rappresentano il 25-50% delle eziologie, secondo le serie. La ripercussione funzionale respiratoria è valutata mediante le prove funzionali respiratorie, che evidenziano un disturbo ventilatorio ostruttivo nell'80% dei casi. Lo studio regolare della flora bronchiale mediante esame citobatteriologico dell'espettorato è un elemento importante nel follow-up dei pazienti, consentendo di ricercare una colonizzazione bronchiale e di guidare la terapia antibiotica durante le esacerbazioni. La gestione terapeutica dei pazienti affetti da dilatazioni bronchiali si basa sulla sospensione di un eventuale tabagismo, sulla vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica, sul drenaggio bronchiale durante la fisioterapia respiratoria, sulla riabilitazione respiratoria, sulla terapia antibiotica delle esacerbazioni e sul trattamento delle infezioni croniche da Pseudomonas aeruginosa. Nuovi trattamenti, come i macrolidi e gli aerosol di antibiotici per via inalatoria, benché non abbiano l'autorizzazione all'immissione in commercio, sono, ora, valutati meglio, consentendo di prescriverli in determinate situazioni ben definite. È, ora, disponibile un punteggio di gravità della malattia, strumento utile per valutare i pazienti in clinica e anche per i futuri studi terapeutici.