L'ecografia è uno strumento di analisi frequentemente utilizzato nella pratica clinica in molti paesi e in diverse professioni sanitarie. I suoi numerosi vantaggi rispetto ad altri esami di imaging hanno facilitato il suo sviluppo e il suo utilizzo. La sua capacità di fornire informazioni in tempo reale e di misurare le caratteristiche di alcuni tessuti ha permesso di favorire il suo uso come complemento dell'esame clinico, in particolare per la valutazione dei muscoli. L'ecografia muscolare è stata iniziata fin dal 1960 da un'equipe dell'Università di Tokyo per misurare la sezione trasversale del bicipite brachiale. Questo strumento è stato acclamato per la valutazione delle lesioni muscolari negli ambienti sportivi. Tuttavia, la valutazione morfologica e morfometrica del muscolo si è sviluppata parallelamente alla necessità di migliorare la validità e l'affidabilità delle ipotesi cliniche formulate partendo da strumenti clinici che spesso hanno un'accuratezza e una riproducibilità da basse a moderate. Un gran numero di studi di buona qualità conferma l'interesse dell'ecografia per valutare la morfologia (spessore, ecogenicità, angolo di pennazione, lunghezza fascicolare, atrofia e infiltrazione grassa) e la morfometria (funzione muscolare secondo il pattern di attivazione e di sostituzione). Consentono, da un lato, di giustificare un minore ricorso ad alcuni esami complementari (risonanza magnetica ed elettromiografia) che presentano degli inconvenienti per la valutazione muscolare e, dall'altro, di confermare o invalidare le ipotesi cliniche formulate dall'esame clinico muscolare consueto. L'affidabilità e la validità dell'ecografia dipendono dall'esperienza del clinico, dal suo livello di formazione e dal rispetto degli standard di pratica in materia di misurazione dei diversi parametri muscolari valutabili.