L'acqua svolge un ruolo fondamentale nelle proprietà fisiche della pelle per garantirne la resistenza, la flessibilità e una permeabilità minima, affinché l'acqua endogena sia in grado, fino alla superficie cutanea, di attivare gli enzimi responsabili della desquamazione. Nello strato corneo, viene fissata a sostanze idrosolubili e igroscopiche intracellulari chiamate natural moisturizing factors. Questa acqua rappresenta l'aspetto statico dell'idratazione cutanea. Questi fattori sono prodotti durante la differenziazione epidermica e sono costituiti da amminoacidi, da acido pirrolidone carbossilico, da acido lattico, da urea, da zucchero e da ioni inorganici. Tuttavia, l'idratazione della pelle è legata anche alla permeabilità selettiva dello strato corneo, che dipende dall'integrità della barriera lipidica cutanea, dalla natura dei lipidi intercorneocitari e dalla loro organizzazione strutturale lamellare tra le cellule. La misurazione dell'idratazione, pertanto, risulta da una combinazione di fenomeni statici e dinamici. Può essere studiata direttamente, mediante spettroscopia per la sua parte statica o mediante misurazioni della perdita insensibile di acqua per la sua parte dinamica, o indirettamente, attraverso la valutazione delle conseguenze di questa idratazione sulle proprietà della pelle (misurazione delle sue proprietà elettriche, della sua elasticità, del suo rilievo, della sua desquamazione, ecc.). Oggi esiste una varietà di strumenti che permettono, in modo semplice e rapido o in modo più complesso, ma più dettagliato, di quantificare l'idratazione della pelle. Questi strumenti possono essere utilizzati per comprendere meglio le conseguenze o le cause delle pelle secca, dell'irritazione o di una patologia della pelle, ma anche per valutare e quantificare l'efficacia dei trattamenti. Questo articolo si propone di presentare le tecniche più comunemente utilizzate, ma anche le precauzioni da adottare per la realizzazione di questo tipo di misurazione.