Disturbi cognitivi di origine vascolare - 29/08/16
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Riassunto |
Il concetto di demenza vascolare ha subito importanti evoluzioni nel corso del tempo da quando i criteri diagnostici iniziali di demenza multi-infartuale sono stati proposti da Hachinski nel 1975. Criteri neurologici, cognitivi, di neurodiagnostica per immagini e di progressione sono stati aggiunti alla definizione iniziale. Esso ingloba un'eterogeneità fisiopatologica che raggruppa un insieme di disturbi cognitivi abbastanza gravi da interferire con le attività quotidiane dei pazienti. Il termine di demenza è, oggi, cancellato per parlare di disturbi cognitivi vascolari maggiori. La natura e la gravità dei disturbi cognitivi devono essere dettagliate per identificare il paziente sul continuum dell'alterazione cognitiva. I disturbi cognitivi vascolari maggiori non includono più soltanto gli infarti multipli corticali e sottocorticali, ma anche le lesioni della sostanza bianca, le micro- e le macroemorragie e le ipoperfusioni come possibili cause di demenza. Una lesione vascolare focale singola in una regione strategica per la cognizione può anch'essa generare disturbi cognitivi maggiori. Il profilo neuropsicologico di questi pazienti non è limitato a una lesione di tipo sottocorticofrontale; esso associa una vasta gamma di disturbi cognitivi. Dipende dal numero e dalla sede delle lesioni, ma anche dalla presenza di una patologia associata. L'interesse prestato ai disturbi cognitivi vascolari maggiori si è, in effetti, accentuato con prove sostanziali della frequente coesistenza di lesioni vascolari e lesioni specifiche della malattia di Alzheimer all'autopsia dei pazienti. I disturbi cognitivi vascolari maggiori sono considerati la seconda causa di demenza dopo la malattia di Alzheimer. Nessun trattamento ha, ancora, mostrato prove sufficienti della loro riduzione al di fuori dei trattamenti preventivi.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Demenza vascolare, Disturbi cognitivi vascolari maggiori, Angiopatia amiloide cerebrale, CADASIL, Neuropsicologia
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