Radioprotezione in chirurgia vascolare - 03/08/16
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Riassunto |
L'aumento delle procedure endovascolari in chirurgia vascolare ha portato alla nascita di nuovi rischi per l'operatore e per il paziente, legati all'esposizione ai raggi X. I rischi sono di due tipi: stocastici, o aleatori e senza soglia, legati a un'alterazione genetica e che provocano un rischio a lungo termine di cancro e di malformazioni, e deterministici, o dose-dipendenti, che provocano soprattutto danni alla cute a breve o a medio termine. Ora è essenziale e obbligatorio avere una formazione in radioprotezione al fine di valutare il rapporto rischio-beneficio (giustificazione) dell'esposizione ai raggi X, per minimizzare il più possibile le dosi somministrate (ottimizzazione) e per l'autovalutazione (confronto dei parametri di esposizione con le dosi riportate in letteratura). L'ottimizzazione della procedure comporta l'applicazione quotidiana dei principi as low as reasonably achievable (ALARA) o “più bassa possibile” riguardo alla dose somministrata. Per questo è necessario eliminare tutte le immagini inutili quando le informazioni siano già disponibili. La protezione dell'operatore e dell'equipe impone di lavorare il più lontano possibile dalla fonte primaria e dalla radiazione diffusa dal paziente e l'uso di protezioni piombate (grembiuli piombati, scudi a soffitto e gonne da tavolo). La nuova apparecchiatura di imaging (sale fisse o ibride) consente l'uso di applicazioni avanzate di imaging non disponibili sugli amplificatori di brillanza mobili, ma, in cambio, può esporre a dosi di radiazioni più grandi. Il suo uso richiede imperativamente un ambiente ottimale in combinazione con un fisico medico, per lavorare non con una “bella immagine”, ma con l'esposizione più bassa per il corretto svolgimento del procedimento.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Raggi X, Radioprotezione, ALARA, Rischio stocastico, Rischio deterministico
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