La riabilitazione respiratoria è stata riconosciuta da molto tempo come benefica per i pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), poiché migliora la capacità fisica, la dispnea, la qualità della vita, la frequenza delle ospedalizzazioni, l'ansia, la depressione (evidenza di grado A) e, persino, la sopravvivenza (evidenza di grado B) e i costi delle cure sanitarie. Più di recente, c'è stata un'evoluzione della riabilitazione respiratoria, con un interesse dichiarato per altre malattie respiratorie come le malattie interstiziali, l'asma, le bronchiettasie, la mucoviscidosi, l'ipertensione arteriosa polmonare, il cancro polmonare, la chirurgia di riduzione del volume polmonare e il trapianto polmonare. I programmi di riabilitazione polmonare sono individualizzati. Per questo, è indispensabile effettuare una valutazione iniziale completa necessaria per consentire un trattamento adeguato, tenendo conto della storia clinica del paziente, del grado di invalidità, delle aspettative e degli obiettivi. Un programma di riabilitazione respiratoria è offerto al paziente e attuato da un'equipe interdisciplinare. Esso comprende l'aiuto per la disassuefazione dal fumo, la presa in carico nutrizionale e psicosociale adeguata con, come obiettivo finale, la riduzione al minimo del peso dei sintomi, il miglioramento delle prestazioni fisiche, la promozione dell'autonomia, l'aumento della partecipazione alle attività quotidiane, il miglioramento della qualità della vita correlata alla salute e, infine, la promozione dell'adesione a lungo termine a un comportamento adeguato alla condizione di salute.