Traumi addominali - 20/06/16
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Riassunto |
I traumi addominali rappresentano il 30-40% dei traumi gravi. In Francia, sono soprattutto traumi chiusi. Che siano chiusi o penetranti, è l'esistenza di uno shock emorragico associato che guiderà immediatamente la strategia diagnostica e terapeutica di queste lesioni. L'organizzazione nell'ambito delle reti regionali della presa in carico delle lesioni gravi consente un rapido orientamento del traumatizzato verso l'ospedale più adatto. In caso di estrema urgenza, è la presenza di un emoperitoneo, diagnosticato con l'ecografia, che indica la presenza di lesioni addominali e impone una laparotomia in urgenza. È probabile che un trattamento chirurgico “abbreviato” tipo damage control debba essere applicato in questi pazienti. Il ritardo con cui viene effettuata l'emostasi è un importante fattore prognostico, cosa che giustifica che la presa in carico sia organizzata in reti e con procedure di assistenza pre- e intraospedaliere per migliorare la prognosi di queste lesioni. In assenza di shock emorragico, la TC addominale perfusionale permette una valutazione completa delle lesioni. Nel complesso, le strategie chirurgiche si sono orientate verso un trattamento chiamato “conservativo” applicato solo o in associazione con l'arterioembolizzazione. Sotto l'influenza dell'esperienza nordamericana, il trattamento dei traumi addominali aperti ha subito un'evoluzione. Tuttavia, non bisogna esitare a effettuare esplorazioni chirurgiche al minimo dubbio perché la diagnosi ritardata delle lesioni digestive è responsabile di un eccesso di mortalità.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Traumatologia, Trauma addominale, Trauma addominale aperto, Eco FAST, Laparotomia abbreviata, Shock emorragico
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