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Sepsis, choc septique de l'adulte - 20/04/16

[4-1020]  - Doi : 10.1016/S1634-6939(16)74353-5 
A. Aubry a, b, , A. Vieillard-Baron a, b, c
a Service de réanimation médicochirurgicale, pôle Thorax-Vaisseaux-Abdomen-Métabolisme, Hôpitaux universitaire Paris Île-de-France Ouest, site Ambroise Paré, 9, avenue Charles-de-Gaulle, 92100 Boulogne Billancourt, France 
b UFR des sciences de la Santé Simone Veil, Université de Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines, 2, avenue de la Source-de-la-Bièvre, 78180 Montigny-le-Bretonneux, France 
c Inserm U-1018, CESP, Team 5 (EpReC, Epidémiologie rénale et cardiovasculaire), UVSQ, 16, avenue Paul-Vaillant-Couturier, 94807 Villejuif, France 

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Riassunto

Le choc septique est défini par la présence d'une insuffisance circulatoire avec au moins une défaillance d'organe en rapport avec une infection. Son pronostic dépend de la rapidité de prise en charge, et notamment d'instauration d'une antibiothérapie adaptée. Le choc septique est une pathologie fréquente, grevée d'un taux de mortalité aux alentours de 40 %, ce qui en fait un enjeu de santé publique. La bonne connaissance de cette pathologie permet d'optimiser la prise en charge initiale, et de reconnaître les signes d'alertes de patients septiques à haut risque de développer un choc septique. La prise en charge initiale repose sur l'antibiothérapie, réalisée après les prélèvements ; la restauration d'une hémodynamique satisfaisante grâce au remplissage et aux catécholamines ; et la gestion des défaillances d'organes associées. La prise en charge de ces patients nécessite un monitorage rapproché, et ils doivent être orientés dans les unités de réanimation.

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Mots-clés : Sepsis, Choc septique, Défaillance d'organe, Défaillance circulatoire


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