Le laringiti croniche sono delle infiammazioni cronicizzate della mucosa laringea di durata solitamente superiore a 2 settimane. Queste laringiti possono essere la risposta a un'eziologia specifica come tubercolosi, herpes, sarcoidosi ecc. (non sono svolte in dettaglio in questo articolo poiché sono oggetto di commenti particolari nei capitoli specifici) o restare di origine indeterminata. Queste lesioni dette non specifiche, ancora denominate cheratosi laringee quando sono bianche, dipendono da numerosi fattori eziologici e patogenetici, presentano degli aspetti istologici vari e sono associate a evoluzioni variabili, tra cui una possibile trasformazione maligna. Tutte queste caratteristiche spiegano l'assenza di codificazione dei rimedi terapeutici preventivi e curativi. L'obiettivo dell'otorinolaringoiatra deve essere quello di individuare precisamente queste lesioni con l'aiuto di una videoscopia laringea e/o di una videostroboscopia. L'esaminatore deve ricercare i fattori favorenti più usuali, come l'intossicazione tabagica, il superutilizzo vocale o un riflusso gastroesofageo, per adattare un trattamento preventivo. La valutazione endoscopica delle lesioni laringee, ricorrendo secondo le possibilità all'autofluorescenza, è un imperativo che permette, oltre che di classificare la patologia, di proporre nello stesso momento una terapia adeguata. A questo scopo l'avvento di tecniche laser ha costituito un progresso terapeutico nella gestione di queste lesioni. Il ruolo dei retinoidi resta ridotto e spesso rimane una pratica legata alle differenti scuole. È indispensabile infine il controllo regolare, poiché la trasformazione maligna di queste lesioni precancerose può essere osservata a diversi anni dalla diagnosi iniziale.