Miopatie distali - 13/08/22
Riassunto |
Una miopatia distale deve essere ipotizzata in presenza di un deficit motorio puro che inizia con un coinvolgimento dei muscoli distali degli arti inferiori e/o superiori. Negli ultimi anni sono stati identificati molti geni che possono essere rivelatori di una miopatia distale. Va tuttavia sottolineato che questi geni possono spesso essere responsabili anche di altre forme di miopatia, come la distrofia dei cingoli, le miopatie congenite o anche le neuropatie motorie. L'esame clinico e l'anamnesi specificano la topografia del deficit, l'età di insorgenza e la modalità di trasmissione. L'attenta ricerca di un aumento delle creatinfosfokinasi (CPK), di una cardiopatia, di un coinvolgimento faringeo e di una cataratta può fornire preziosi indizi per l'identificazione di queste miopatie distali. In un certo numero di casi, la biopsia muscolare resta indispensabile perché permette di precisare le caratteristiche istologiche della miopatia, in particolare la presenza o meno di vacuoli orlati e l'alterazione della rete miofibrillare, nonché di effettuare studi immunoistochimici sull'espressione di varie proteine il cui difetto o il cui accumulo possono essere responsabili di miopatie distali. Inoltre, la risonanza magnetica (RM) muscolare è divenuta uno strumento indispensabile per caratterizzare la topografia della lesione, a volte subclinica. Con l'arrivo delle tecniche di sequenziamento ad alto rendimento, il cui corollario è l'identificazione di numerose varianti di significato incerto, una precisa caratterizzazione fenotipica resta indispensabile per l'interpretazione dei risultati genetici.
Le texte complet de cet article est disponible en PDF.Parole chiave : Miopatia distale, Biopsia muscolare, Immunoistochimica, Miopatia aggregata di distrofia muscolare, Proteine sarcomeriche
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