L'ipertensione intracranica (HIC) si riferisce all'impatto clinico di una pressione intracranica (PIC) superiore a 20 mmHg e costituisce una base comune di molteplici patologie neurologiche. La comparsa di un'HIC è la conseguenza biomeccanica ed emodinamica del superamento dei processi fisiologici di compenso di una PIC elevata. Esiste un continuum patogenetico tra HIC espansiva (tumore, trauma cerebrale, idrocefalo), HIC lesionale (tromboflebite cerebrale, tumore gigante della cauda equina, fistola durale, ecc.) e HIC benigna (endocrinopatie, farmaci, apnea del sonno, idiopatica, ecc.). Questa sindrome clinica, il cui nocciolo duro associa cefalea e manifestazioni oculari, espone a uno scompenso clinico per ernia cerebrale attraverso gli orifizi che separano i compartimenti dello spazio craniospinale. L'iter diagnostico, guidato dal rischio di scompenso clinico per ernia cerebrale a cui espone l'HIC espansiva, richiede la realizzazione in urgenza di una neuroradiologia mediante tomografia computerizzata e risonanza magnetica cranioencefalica. Le cause lesionali e le HIC benigne sono diagnosticate utilizzando una neuroradiologia convenzionale, che esplora gli assi vascolari e la perfusione parenchimale, ma anche studiando il liquido cerebrospinale in assenza di qualsiasi processo. La misurazione della PIC permette di ottenere un valore medio e una curva di registrazione continua. Pertanto, la registrazione della PIC disegna un'onda di pressione legata al compartimento vascolare, in relazione diretta con l'attività del vaso cerebrale per l'onda di polso e le onde lente, e indiretta attraverso i grandi vasi intratoracici per le onde respiratorie. Inoltre, la sua analisi permette il calcolo di due indici che sono la riserva di compenso pressione-volume e la reattività cerebrovascolare. Il trattamento dell'HIC, mediante trattamento chirurgico preliminare all'instaurazione di un trattamento medico, cerca di preservare una normale pressione di perfusione cerebrale e una circolazione idrodinamica cefalo-oculare normale.