L'idrocefalo è una patologia frequente, dovuta a una causa malformativa, emorragica o infettiva nella maggior parte dei casi nei lattanti e nei neonati, di origine tumorale nel bambino grande. L'ecografia transfontanellare (ETF), la TC cerebrale e la risonanza magnetica (RM) sono i principali metodi di diagnostica per immagini. L'ETF è l'esame della diagnosi di certezza nel neonato. La TC cerebrale consente la diagnosi di certezza al di fuori del periodo neonatale, soprattutto in presenza di una sintomatologia acuta. La RM è l'esame di elezione per determinare la strategia terapeutica a partire dalle informazioni anatomiche e funzionali ottenute. La cinetica del liquido cerebrospinale (LCS) è complessa. Il LCS è prodotto soprattutto dall'epitelio dei plessi coroidei nelle cavità ventricolari. Il riassorbimento avviene essenzialmente attraverso le granulazioni o villosità aracnoidee (dette di Pacchioni). Il LCS si drena nei linfatici situati nei tessuti che circondano la lamina cribrosa dell'etmoide, ma anche nelle guaine dei nervi cranici e dei nervi spinali. Pertanto, tutte le anomalie della produzione e gli ostacoli al flusso o al riassorbimento del LCS possono essere responsabili di un idrocefalo. A questo flusso continuo si aggiunge un movimento di “avanti e indietro”, pulsatile, legato al battito cardiaco, responsabile di una forza sistolica centripeta che provoca lo spostamento del LCS. Ogni squilibrio in questo movimento di “avanti e indietro” può essere responsabile di un idrocefalo.